Cari miei lettori e care mie lettrici. Come stai? Quel giorno era terribile. Il giorno precedente sono andato a letto molto presto, per questo motivo quella mattina mi sono svegliato molto presto, cioè alle 2 di mattina. Ho fatto il ripasso, ma ho imparato troppe cose, non sono riuscito a fare tutto. Inoltre la ditta di prevenzione delle calamità mi ha chiamato alle 6 di mattina. Quel giorno era il giorno di controllo del sistema su prevenzione della calamità del palazzo di mia madre. Tuttavia quel momento stavo in Italia, non ho potuto controllare insieme, perciò le ho detto:" Quando torno a Tokyo, facciamo il controllo". Alle 8 mi sono alzato e la signora mi ha preparato la colazione. L'ho fatta e sono andato a scuola. Quando abbiamo fatto lezione, abbiamo ascoltato una registrazione su fobia. Anche la lezione di quel giorno era difficile. Abbiamo imparato il pronome SI, ma io non ho sentito bene. Quindi non sono riuscito a essere memorizzato la grammatica. La lezione è finita. Ho pranzato il ristorante dove avevo pranzato anche il giorno precedente. Poi sono ritornato a scuola. Quel giorno avevo la lezione anche il pomeriggio. Ho imparato scarmanzia e argomento della lezione era tabù. La lezione era difficile. sono tornato all'alloggio e ho chattato con Lu e R. R mi ha chiesto se non fossi partecipato un programma delle uscite fuori della scuola. Io risposto che non potevo parteciparlo, perché avevo troppo i compiti. E Lu mi diceva che quella sera c'era una manifestazione di ballo e mi ha chiesto se venissi anch'io. Ho fatto quasi tutti i compiti, di conseguenza ho risposto di sì. Lu mi diceva che la manifestazione sarebbe eseguita in Piazza de Ferrari alle 9:30 di sera. Allora sono andato in Piazza de Ferrari e dicevo che arrivavo in Piazza. Lei mi diceva di andare in Via Porto Antico. Sono andato in Via Porto Antico. Alle 9:30 lei non è ancora venuta e ho chiesto:" Dove sei?". Lei mi ha risposto:" In Piazza de Ferrari". Sono tornato all'alloggio.
Cari miei lettori e care mie lettrici. Come state? Quel giorno mi sono svegliato alle 7:30. Ero un po' stanco, ma sono riuscito ad alzarmi e la signora ha preparato la colazione e l'ho fatta. I biscotti erano buonissimi. Anche per la volta precedente del viaggio in Italia, avevo mangiato i biscotti, però non avevano i sapori. Tuttavia stavolta no. Erano dolcissimi. E la signora ha preparato i toast e il caffellatte. Il giorno precedente le avevo richiesto un cappuccino, perciò la signora ha provato a fare il cappuccino per me, ma non c'era fatta. Tuttavia non mi importa, anzi sono contento per il suo pensiero.
Poi sono andato a scuola. Ho dato un esame d'iscrizione e la direttrice mi ha portato un'aula. La lezione è già iniziata. Era molto difficile per me. Nella classe c'erano 8 studenti (incluso me). Un fratello e una sorella tedeschi, una peruviana, , un'inglese, un'americana, una spagnola, un norvegese e ero io. Tutti erano bravi. Capiscono bene la lezione. La lezione è terminata, sono tornato all'alloggio e ho deciso di andare a mangiare qualcosa fuori. La signora mi ha suggerito un ristorante vicino all'alloggio. Allora sono andato al ristorante. Ci sono entrato, però non c'era nussun cliente. Comunque mi sono seduto su una sedia e una cameriera mi ha portato un menù. Ho ordinato una bottiglia piccola dell'acqua minerale senza gas, il pane e gli spaghetti al ragù. Gli spaghetti erano abbondanti, ma buonissimi! Inoltre costano 10,50 euro. In Giappone sarebbero cari, ma in Italia no, almeno per me. Sono rientrato all'alloggio e ho chattato con R e Lu, facendo i compiti. Tuttavia volevo aver sonno, per questo motivo sono andato a letto. Era fuso orario.Quel giorno è finito senza cena.
Cari lettori e care mie lettrici, come state? Quel giorno era un giorno veramente terribile. Ho finito di controllare il palazzo di mia madre e poi sono partito per Italia. Innanzi tutto sono andato all'aeroporto internazionale di Haneda e sono andato a ricevere un wifi tascabile. E sono andato allo stand dell'ITA. Ho ricevuto i biglietti dell'aereo. Non ho fatto la colazione, perciò ho comprato il riso alla cottoletta di maiale. Era buono. E ho sentito che l'aereo era in ritardo, per questo motivo ho riposato un po', ma improvvisamente l'altoparlante mi ha chiamato. Secondo l'altoparlante l'imbarco dell'aereo era già cominciato. Ho corso nel corridoio e mi sono sbrigato alla porta. In fine mi sono imbarcato in tempo. L'aereo è volato. Il mio posto era lato a finestra, di conseguenza quando volevo andare al bagno, ho dovuto distrubare le altre passeggere. Il pasto del bordo era buonissimo. Gli equipaggi erano bravissimi, soprattutto tutti erano italiani, peciò hanno parlato solo italiano o inglese. Nessuno ha parlato giapponese.
Tornando discorso, eppure non è cambiato la situazione. Siamo stati in ritardo, arrivati a Roma e ho chisto l'informazione alla segureteria e gentilmente mi ha indicato dove devevo andare. Sono andato alla porta e andato a bordo e arrivato a Genova. Ho chiamato a signora chi mi ospiterebbe al viaggio. Tuttavia non sono riuscito a trovare il palazzo. Sono tornato alla stazione e ho usato free wifi della stazione. Alla fine sono arrivato all'alloggio all'una di mattina. Le ho distrubato tanto. Mi perdoni signora.
Cari miei lettori e care mie lettrici. Come state? Alla fine ieri mattina sono tornato in Giappone. E ho deciso di scrivere continuamente il mio diario di Genova da domani.
Dunque quella mattina mi sono svegliato alle 8, come sempre ho fatto la colazione e ho preparato di partite l'alloggio. Alle 9 sono partito dall'alloggio. Mentre camminavo la strada, il semaforo è diventato rosso. Nessuno non fermavano, ma ho aspettato fino a quando il semaforo è cambiato. E finalmente è cambiato da rosso a verde, una ragazza mi ha guardato e mi ha sorriso. Era la sorella dei fratelli tedeschi della nostra classe. Tuttavia mi sono accorto troppo tardi. Ho perso un'occasione di salutarla. Pensavo di non piacerle, perché credevo che i tedeschi fossero molto orgogliosi. Infatti loro parlano bene italiano, invece il mio italiano non è buono, perciò ritenevo che loro pensassero che io fossi stupido, ma il suo fratello non è così. L'altro ieri quando uscivo dall'aula, mi ha salutato e noi abbiamo stretto la mano. E ieri la sua sorella mi ha sorriso. La mia immagine dei tedeschi è crollata. Io ho cercato una biglietteria del volabus. Gli autisti di bus mi hanno detto che il biglietto di volabus si potesse comprare sul bordo e che si potesse comprare solo carta di credito. Allora ho pagato con la carta di credito e ho preso il volabus. Il volabus ci ha portato all'aeroporto Cristoforo Colombo. Ho fatto il check-in e preso l'aereo. Sono andato al Fiumicino. Ho cambiato l'aereo, però il mio posto era stand by, perciò ho dovuto chiedere il mio posto dell'aereo alla porta. Gli addetti mi hanno dato un nuovo biglietto. Poi molti turisti giapponesi sono venuti alla porta. Veramente sono diventato di non tornare in Giappone, perché mi sembrava che i giapponesi non fossero serii. In questi giorni ho visto tanti stranieri (anzi qui in Italia anch'io sono straniero) e loro erano tutti serii. Tutti pensano che gli italiani siano solo allegri e che scherzino tanto. Non è vero. Loro sono molto serii. Per esempio: un giorno il mio insegnante era in ritardo, ma lui stava male, perciò lui voleva venire a scuola in tempo, però non ha potuto. Mi ha chiesto scusa. Io gli dicevo:"No, noi non siamo in Giappone, noi siamo in Italia, non hai bisogno di essere puntuale. Se tu fossi in Giappone, sì, dovresti essere puntuale, ma qui è l'Italia, non devi essere così". E' vero, se gli italiani fossero puntuali, stancherei.
Tornando discorso mentre aspettavo l'apertura della porta, un signore mi ha chiesto un aiuto. Lui voleva andare Okinawa, ma a mezzo strada voleva anche andare a Tokyo e voleva prendere il suo bagaglio. Lui mi ha chiesto se questa cosa è possibile. Ho visto i suoi biglietti. Il biglietto per andare a Tokyo c'è scritto "arrivo alle 14:50". Invece il biglietto per andare ad Okinawa c'è scritto "arrivo alle 14:20". Gli ho detto che era impossibile e che andavamo agli addetti. Lui diceva che non sapeva parlare bene in italiano. Allora io parlavo con gli addetti, però il data era diverso. Quindi l'addetta mi chiedeva qual'era il problema. Dicevo che avevo sbagliato e che era colpa mia. Quel signore mi ha ringraziato. Secondo lui è brasiliano e sa parlare inglese, però non sa parlare italiano. Non è vero, lui ha parlato italiano con me. Comunque dicevo che eravamo in Italia, per questo dicevo anche che noi eravamo stranieri, aiutavamo. E abbiamo preso l'aereo. Alla fine sono tornato in Giappone. Nessuno non ha legame, in Italia molte persone sono molto educato. Anche se si vedo uno sconoscito sulla strada, tutti salutano. Invece qui Tokyo, anche se ci sono lo stesso palazzo, nessuno non saluta.
Bene. Oggi mi fermo qui. Domani scriverò il mio primo giorno del quarto viaggio in Italia. Ciao ciao.
Dato che mia madre voleva andare a Kyoto, siamo andati a Kyoto. Io non avevo un progetto. Solo mia madre ha voluto visitare un santuario giapponese. Prima di andarci, quasi una settimana fa pensavo di prenotare un albergo di Kyoto. Ma dopo di andare l'ospedale dove qualche volta lei frequenta, lei mi diceva:" Non posso soggiornare l'albergo, sto cosi male". Allora le dicevo:" Sospendiamo di andare a Kyoto", lei mi diceva:" Io vado da sola". Io le dicevo:" Va bene, va bene, andiamo e torniamo da Kyoto in un giorno, però possiamo solo visitare il santuario, eh!!". Lei mi diceva di sì. E il giorno prima lei mi diceva:" pranziamo a Kyoto". Le dicevo:" Come? è impossibile!! Dovrò svegliarmi presto, per te va bene, perché solo aspetti la mia visita, invece io mi sveglio e devo venire da te!!". Lei mi diceva :" Svegliati solo mezz'ora più presto". C'è poco da fare, l'ho accettato. Poi quel giorno mi sono svegliato alle 8, e subito sono andato a casa di mia madre. Io le dicevo :" Usciamo adesso, non potremmo arrivare a mezzogiorno". Lei mi diceva di sì. Noi abbiamo preso un taxi e siamo andati alla stazione di Tokyo. Siamo andati alla biglietteria. Come pensavo, uno Shinkansen che abbiamo voluto è partito, ed anche il prossimo Shinkansen è partito. Alla fine siamo riusciti ad acquistare i biglietti per andare a Kyoto alle 10. Comunque l'abbiamo preso. Ci sono voluti circa 2 ore. Finalmente siamo arrivati a Kyoto, e abbiamo cercato un ristorante dove si prende un piatto tipico Kyoto, si chiama Yu dofu(Il Tofu bollito), tuttavia non c'era vicino a quella zona. Non c'è niente da fare siamo entrato un ristorante giapponese. Mia madre ha ordinato Yuba Udon (gli spaghettoni di grano con il Yuba). Io ho ordinato un riso alla salsa di soia con le verdure ed il pollo, si chiama Kayaku gohan e il pollo fritto. Erano molto buoni e buoni prezzi.
Dopo il pranzo siamo andati alla fermata per prendere un taxi. Facevamo lunghissima coda, ma ho visto bene insegna. C'era scritto "Per gli stranieri turisti" in inglese. Siamo andati più avanti in fretta e furia e abbiamo trovato la fermata per i giapponesi. Abbiamo preso il taxi e siamo arrivati al santuario. Era piccolo. Ho immaginato sia stato più grande. L'abbiamo visitato e mia madre ha comprato degli Omamori che sono delle preghiere scritte su carta o su legno chiuse dentro bustine di stoffa da appendere alle borse o ai cellulari. Abbiamo preso nuovamente il taxi e siamo andati di nuovo alla stazione di Kyoto. Mia madre ha voluto riposarsi su una panchina, perciò ho chiesto a un servizio dove che c'è un luogo di riposo. Lui mi ha risposto:" C'è al primo piano, una panchina da legno". Gli ho ringraziato e siamo salito con l'ascensore. Mentre mia madre si riposava sono andato al bagno. E abbiamo comprato i biglietti per andare a Tokyo. Abbiamo acquistato le scatole che contiene il cibo, si chiama bento per la cena. Abbiamo preso lo Shinkansen alle 16:08. Siamo arrivati a Tokyo verso le 18 e mezzo. Abbiamo preso un taxi e siamo andati a casa della mia madre. Abbiamo cenato e sono uscito da lei per andare a controllare il suo palazzo. Sono tornato a casa mia verso le 21. Ero stanco, per questo sono andato al letto molto presto.